mercoledì 2 ottobre 2013

Sahara marocchino: Bahrain ribadisce la sua "posizione di principio incrollabile di solidarietà" con il Marocco

Sahara marocchino: Bahrain ribadisce la sua "posizione di principio incrollabile di solidarietà" con il Marocco
 
2/10/2013
 
 
 
Il regno di Bahrain ha ribadito lunedì dinanzi ai 193 Stati membri dell'assemblea generale dell'ONU, la sua "posizione di principio incrollabile" "di solidarietà" con il Marocco che riguarda la sua "integrità territoriale" e la questione "del Sahara Marocchino".
 
"Ribadiamo la nostra posizione di principio incrollabile di solidarietà con il regno fratello del Marocco per quanto riguarda l'importanza di sua integrità territoriale e la soluzione della questione del Sahara Marocchino conformemente alle risoluzioni pertinenti del CS dell'ONU", ha detto il ministro bahreïni degli affari esteri, Sheikh Khalid Bin Ahmed Bin Mohamed Al Khalifa.
 
 

Fonti:
 
 Il portale politico del Sahara occidentale:www.corcas.com
Il portale del Sahara occidentale: www.sahara-online.net
 Il portale della cultura hassani: www.sahara-culture.com
 Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale: www.sahara-developpement.com
 Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:www.sahara-social.com
 Il portale delle città del sahara occidentale:www.sahara-villes.com

Sahara marocchino: Bahrain ribadisce la sua "posizione di principio incrollabile di solidarietà" con il Marocco

Sahara marocchino: Bahrain ribadisce la sua "posizione di principio incrollabile di solidarietà" con il Marocco
2/10/2013
 
 
 
 
Il regno di Bahrain ha ribadito lunedì dinanzi ai 193 Stati membri dell'assemblea generale dell'ONU, la sua "posizione di principio incrollabile" "di solidarietà" con il Marocco che riguarda la sua "integrità territoriale" e la questione "del Sahara Marocchino".
 
"Ribadiamo la nostra posizione di principio incrollabile di solidarietà con il regno fratello del Marocco per quanto riguarda l'importanza di sua integrità territoriale e la soluzione della questione del Sahara Marocchino conformemente alle risoluzioni pertinenti del CS dell'ONU", ha detto il ministro bahreïni degli affari esteri, Sheikh Khalid Bin Ahmed Bin Mohamed Al Khalifa.
 
 

 
 
 
 
Fonti:
 
 Il portale politico del Sahara occidentale:www.corcas.com
Il portale del Sahara occidentale: www.sahara-online.net
 Il portale della cultura hassani: www.sahara-culture.com
 Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale: www.sahara-developpement.com
 Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:www.sahara-social.com
 Il portale delle città del sahara occidentale:www.sahara-villes.com

Sahara marocchino: Bahrain ribadisce la sua "posizione di principio incrollabile di solidarietà" con il Marocco

 
 
 
 
 
 
 
 
Sahara marocchino: Bahrain ribadisce la sua "posizione di principio incrollabile di solidarietà" con il Marocco
 
 
 

2/10/2013


 
 
Il regno di Bahrain ha ribadito lunedì dinanzi ai 193 Stati membri dell'assemblea generale dell'ONU, la sua "posizione di principio incrollabile" "di solidarietà" con il Marocco che riguarda la sua "integrità territoriale" e la questione "del Sahara Marocchino".
 
"Ribadiamo la nostra posizione di principio incrollabile di solidarietà con il regno fratello del Marocco per quanto riguarda l'importanza di sua integrità territoriale e la soluzione della questione del Sahara Marocchino conformemente alle risoluzioni pertinenti del CS dell'ONU", ha detto il ministro bahreïni degli affari esteri, Sheikh Khalid Bin Ahmed Bin Mohamed Al Khalifa.



Fonti:

 Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com
Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
 Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com
 Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com
 Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-social.com
 Il portale delle città del sahara occidentale:
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Sahara: Il Marocco rinnova il suo "impegno totale" verso il processo politico sotto gli auspici dell'ONU (Otmani)









 
 
 
 
 
 
 
 
Il Marocco rinnova "il suo impegno totale verso il processo politico, sotto gli auspici dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, basato sui parametri chiari fissati dal consiglio di sicurezza nelle sue ultime risoluzioni per raggiungere una soluzione politica consensuale" alla questione del Sahara, ha affermato lunedì dinanzi all'assemblea generale dell'ONU, il ministro degli esteri e della cooperazione, Saad Dine Otmani.


"A tal fine, ha proseguito il ministro nel quadro del dibattito generale del 68esima sessione dell'assemblea generale, il Marocco ha interagito con serietà e credibilità con gli appelli del consiglio di sicurezza da trovare una soluzione politica definitiva e negoziata alla vertenza regionale sul Sahara Marocchino, e ciò, attraverso la sua iniziativa coraggiosa d'autonomia, riconosciuto come seria e credibile dalle risoluzioni del consiglio di sicurezza adottate da 6 anni".

"Tuttavia, l'intransigenza delle altre parti ed il loro attaccamento ad una logica antiquata che va a contro-corrente della congiuntura internazionale, impedito qualsiasi evoluzione verso una soluzione globale di questa vertenza artificiale", si sono rammaricati, informando che quest'ultimo “minaccia, così, la stabilità dei paesi della regione creando un terreno propizio al terrorismo, al contrabbando ed al crimine organizzato, cosa che solleva preoccupazioni così indicato nella relazione del segretario generale del mese dell'aprile scorso, che ha sottolineato il suo timore dell'impatto negativo dell'instabilità nel Sahel ed esige quindi di raggiungere una soluzione rapida alla vertenza sul Sahara".


Ministro degli Affari Esteri e la Collaborazione, signore Saad Dine Otmani  all'assemblea generale dell'ONU


Ha ricordato, a questo proposito, che le ultime risoluzioni del CS dell'ONU chiamano "le altre parti a dare prova di uno spirito di compromesso e di realismo per arrivare alla soluzione politica auspicata dal consiglio di sicurezza e sostenuta dalla Comunità internazionale".

A livello regionale, ha proseguito il ministro, "il Marocco ha sempre opera per la costruzione di un'Unione maghrébine all'altezza degli altri raggruppamenti regionali, che diventerebbe una forza attiva a livelli regionali ed internazionali".

Contribuirebbe, ha detto, "all'instaurazione di un partenariato proficuo di garantire la sicurezza e la stabilità dei paesi della regione e dei paesi vicini. Così facendo realizzerà le speranze dei popoli dei cinque paesi magrebini nella comunicazione, la complementarità, la stabilità, la coabitazione pacifica".

E di concludere che l'attaccamento del Marocco da rilanciare il progetto dell'unione maghrebina, per garantire la stabilità e la prosperità dei cinque paesi che lo compongono, "è rafforzato dalla sua volontà di fare progetto magrebino, un attrezzo al servizio dello sviluppo sostenibile ed interdipendente dei popoli del Magreb e dei suoi vicini, come lo ha confermato nuovamente suo maestà Re Mohammed VI, quando ha chiamato all'instaurazione di un nuovo ordine magrebino, ambiziosi e promettente".




 


Discorso del ministro degli Affari Esteri e la Collaborazione, signore Saad Dine Otmani dinanzi all'assemblea generale dell'ONU
 
 
 
 
 
 
 
 
Fonti:
 
 Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com
Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
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martedì 2 aprile 2013

Il Presidente del Corcas ha avuto un colloquio con una delegazione del Parlamento argentino

Khalihenna Ould Errachid presidente del consiglio reale consultivo degli affari sahariani, ha ricevuto, venerdì, il 29 marzo 2013, alla sede del Consiglio, due membri del Parlamento argentino, che effettuano, attualmente una visita al Marocco.


Il Presidente del Corcas ha evocato con il senatore Emilio Rached ed il deputato Julio Martinez gli ultimi sviluppi dell'affare del Sahara, in particolare la presa di coscienza da parte della Comunità internazionale quanto alla necessità di trovare una soluzione rapida, realistica e definitiva che permette di ridurre le minacce che induce, il mantenimento del conflitto artificiale del Sahara, nel contesto agitato che caratterizza attualmente la regione del Sahel, in particolare attraverso l'indagine delle possibilità di ripresa dei negoziati tra le parti.

Il presidente del corcas con due parlamentari argentini

Khalihenna Ould Errachid ha presentato ai suoi ospiti la proposta marocchina che assegna un'ampia autonomia alla regione del Sahara, come soluzione giusta e definitiva a questa cartella, pur rappresentando la via necessaria per la riduzione delle tendenze secessionisti ed estremisti esistenti nella regione del Sahel.
Questa via è così importante per consolidare la sicurezza e la stabilità nella regione del Sahara e del Sahel nell'insieme.
Emilio Rached e Julio Martinez hanno ribadito per la loro parte, la posizione dell'argentina riguardo all'affare del Sahara ed il loro sostegno alla soluzione politica negoziata e mutualmente accettata nel quadro delle Nazioni Unite.
Hanno partecipato a questa intervista, il segretario generale del Consiglio, dott. Maouelainin Ben Khalihanna Maoulainin e Moulay Ahmed Mghizlat, membro del Consiglio.

il presidente del corcas ha avuto colloqui con parlamentri argentini
Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
 www.corcas.com
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giovedì 20 settembre 2012

Gelo della questione del Sahara, deterioramento della sicurezza al Sahel… il problema, è l'Algeria (giornale spagnolo)

Gelo della questione del Sahara, deterioramento della sicurezza al Sahel… il problema, è l'Algeria (giornale spagnolo)

19/09/2012





Dal 1975, l'Algeria ha speso circa 600 milioni di dollari per la sua causa strategica al Sahara



Cosa avviene realmente al Magreb? Quale è il vero problema in questa regione dell'Africa? Si tratta soltanto degli effetti collaterali del terrorismo e dell'assenza di sicurezza nella regione del Sahel e dell'Africa del nord o è la conseguenza di interessi algerini ben definiti?


 
Certamente, l'affare del Sahara non ipoteca soltanto il futuro e la sicurezza nella regione, ma il conflitto tra il Marocco e l'Algeria, che risale all'epoca ''della guerra famosa delle sabbie'' nel 1963, aggiunge un po'di intransigenza alla posizione algerina.



Così l'Algeria tenta di torcere il braccio in Marocco ed isolarlo, giocando le sue carte vincenti ed aiutandosi dei petrodollari.



Dal 1975 e fino ad oggi, l'Algeria non ha speso meno di 600 milioni di dollari per la sua causa strategica al Sahara. Presi un elevato per trovare uno sbocco al petrolio algerino sull'oceano atlantico.



Occorre tenere conto da un lato della chiusura durante anni delle frontiere terrestri tra i due paesi e di altro che l'Algeria prova a scocciare il Marocco rifiutando sistematicamente di aprire queste frontiere, nonostante i danni che ciò porta agli interessi commerciali.



Il Marocco tenta di ridurre tramite una diplomazia attiva i danni, conseguenze del blocco e dell'isolamento imposto al regno del Marocco da parte dell'Algeria, in particolare dall'arrivo di Abdelaziz Bouteflika al potere.







Nessun analista ignora soltanto l'immagine del conflitto del Sahara Occidentale è prioritario per l'Algeria, che predomina il suo burattino chiamato fronte del Polisario e che tenta di fuorviare l'opinione pubblica internazionale sostenendo che la calma e la stabilità regnano nei campi di Tindouf, cosa che non è completamente conforme all'assenza di sicurezza nella regione.



In questo clima di tensione e per ricambiare l'immagine sparsa sull'assenza di sicurezza nella regione, interviene la visita di Kerry Kennedy a Laayoune ed a Tindouf. Una visita che è stata duramente criticata dalle organizzazioni favorevoli al Marocco, per averla ignorato palesemente.



Secondo il giornale elettronico ''Algeria Times'', il soggiorno del presidente del centro Robert Kennedy, Kerry Kennedy, in Algeria ha causato spese incredibili, che hanno raggiunto 140 milioni di dollari, per le 24 ore soltanto, che ha dedicato alla visita dei campi dei profughi sahrawi a Tindouf.



Il giornale segnala che i negoziati tra il regime di Algeri e Kerry Kennedy hanno dato luogo ad una condizione, la preparazione di una relazione ostile al Marocco. Kerry Kennedy era accompagnata, durante la sua visita da un gruppo di predicatori anglicani che appartengono ad una chiesa che si chiama ''la roccia della chiesa di Gesù'', e che sono state presentate ai media come attivisti dei diritti dell'uomo. E Kerry Kennedy ha insistito affinché possano accedere ai campi ''come condizione indispensabile''.



Questi missionari anglicani sono stati ricevuti dal Presidente pretese della repubblica sahrawi, Mohamed Abdelaziz. Un accordo è intervenuto per autorizzare più di 500 bambini campi a passare le vacanze agli Stati Uniti, sotto la cornice e la responsabilità della suddetta chiesa.



Kerry Kennedy ed i suoi accompagnatori sono stati interrogati sulla questione intesa ad accertare se come responsabili dell'insegnamento dell'inglese nei campi, utilizzeranno manuali scolastici e pedagogici pubblicati dalla chiesa americana conosciuta per la sua attività missionaria e la sua propaganda a favore della dottrina anglicana.



In questo contesto, è importante mettere sotto le luci della ribalta, la visita effettuata dall'ONG americana ''Teach the Children international'', di cui la presidente la signora Nancy Huff, ha dichiarato che il mantenimento dei campi profughi a Tindouf è una perdita di tempo e che è tempo di permettere ai Sahrawi di ritornare al loro paese.



Le militanti dei diritti dell'uomo, Nancy Huff e Katherine Porter Cameron hanno anche segnalato che il ritorno dei Sahrawi alla loro madre-patria, il Marocco, è una necessità di porre fine alle loro sofferenze, in occasione di una riunione con i capi ed i Chioukh delle tribù, come pure degli attivisti sahrawi, a Laayoune dal 12 al 14 settembre, durante la visita effettuata dall'ONG per prendere conoscenza delle realizzazioni economiche e sociali come pure della situazione dei diritti dell'uomo in questa città, che si trova al sud del Marocco.



Si è insistito sull'importanza dell'autonomia ed un'esperienza che riesce in numerosi paesi, segnalando che quest'iniziativa permetterà di raccogliere le famiglie sahrawi e di vivere con dignità nel loro paese il Marocco.



La Sig.ra Huff che ha lavorato nel quadro di missioni umanitarie per molto tempo nei campi di Tindouf, ha dichiarato in occasione di una riunione con il Presidente ed i membri del Consiglio comunale di Laayoune, che ha scoperto durante la sua visita ai campi, numerosi e gravi danni ai diritti dell'uomo, tra cui deviazioni dell'aiuto umanitario internazionale destinato ai Sahrawi dei campi.



Ha aggiunto che la delegazione americana preparerà una relazione che sarà consegnata al congresso americano, alla Casa Bianca, al ministero degli esteri ed ai membri del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.



Ma come lo abbiamo detto, l'Algeria è il più grande imputato di ciò che avviene nella regione maghrebina. Con l'arrivo di Bouteflika al potere come il Presidente della repubblica algerina, la politica estera degli Stati Uniti ha effettuato un giro di 180 grado (occorre ricordare che durante la guerra fredda l'Algeria era combinata con l'Unione sovietica ed il Patto di Varsavia).



Pertanto la politica di Bouteflika riguardo agli Stati Uniti ha due aspetti: la prima è la politica ufficiale, la seconda è la politica dell'organizzazione non governativa, nella quale la diplomazia americana svolge un ruolo determinante.



Non occorre dimenticare che la presenza americana in Africa ha una cattiva reputazione, ed in questo senso dobbiamo constatare che nel 2013, il quarto del petrolio e delle materie prime consumate negli Stati Uniti proverrà dall'Africa, in particolare dall'Algeria.



Di là, ''un centro di ricerca'' israeliano e l'istituto degli studi strategici e politici ha chiamato alla predisposizione di un ordine militare americano per l'Africa, Africom, che la propaganda algerina ci dice che ''si trova'' a Tan-Tan (Marocco). Ma in realtà si trova a Tamanrasset (Algeria).



Più precisamente, il giornalista della televisione americana, Emy Goodman ha indicato durante il programma ''la democrazia ora'', a proposito dell'Africom, che è stato inaugurato dall'amministrazione repubblicana del Presidente Bush verso la fine della sua legislatura, sotto l'ordine dell'ex coordinatore securitario tra Israele e l'autorità palestinese.



L'avviso di quest'ordine ha suscitato un'opposizione forte in Africa, e nessun governo ha accettato di accogliere l'ordine generale, che è restato alla fine sulle basi militari americane comuni in Italia ed in Germania.



Fonti:



Il portale politico del Sahara occidentale:

www.corcas.com

Il portale del Sahara occidentale:

www.sahara-online.net

Il portale della cultura hassani:

www.sahara-culture.com

Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:

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Il portale delle città del sahara occidentale:

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martedì 26 giugno 2012

L'esperto delle Nazioni Unite accoglie l'esperienza del Corcas riguardo alla condivisione e la diffusione del patrimonio culturale hassani

Il relatore speciale ed esperto indipendente delle Nazioni Unite nel campo dei diritti culturali, Sigra.Farida Shaheed, ha elogiato l'esperienza del Corcas, nella promozione dei diritti culturali, nella sua relazione il venerdì 22 giugno 2012, prima della ventesima sessione del Consiglio dei diritti umani, a Ginevra.


Riguardo alla Condivisione e la diffusione delle informazioni culturali e messa in rete dei dati sul patrimonio culturale: "l'esperto indipendente è stata impressionata dal lavoro svolto dal Consiglio reale consultivo per gli affari sahariani"

In questo quadro il Corcas "ha creato un sito Web sulle tradizioni e la vita culturale saharawi, in otto lingue" ricorda la relazione della sig.ra Shaheed,deplorando che l'amazigh non fa parte delle lingue utilizzate in questo sito.


La tenda, simbolo della cultura Hassani

L'esperto ed il relatore delle Nazioni Unite,che ha fatto, all'incontro del venerdi, una relazione su sua visita in due paesi: il Marocco e l'Austria ha detto che ora, sarà un resoconto della situazione dei diritti culturali, una volta all'anno.

Ed a riguardo a sua visita in Marocco, ha ricordato nell'accoglienza, la realizzazione fatta dal Marocco nel riconoscimento della diversità culturale, anche attraverso l'adozione di una nuova costituzione che istituzionalizza le diverse componenti di questa diversità ed i vari progetti e iniziative che sono stati adottati per realizzare questa svolta.


La cultura Hassani è parte integrante dell'identità marocchina





Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
 www.corcas.com
 Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
 Il portale della cultura hassani:
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