lunedì 15 dicembre 2008
Fihri Fassi: i diritti dell'Uomo devono essere protetti contro l'instrumentalizzazione
Fihri Fassi: i diritti dell'Uomo devono essere protetti contro l'instrumentalizzazione
15/12/2008
Il Sig. Taib Fassi Fihri, ministro degli esteri e della cooperazione ha affermato, venerdì a Ginevra, che la difesa e la promozione dei diritti dell'Uomo non può mai essere interamente assicurato senza proteggerli contro qualsiasi tentativo d'instrumentalizzazione organiszzata, di sfruttamento menzoniero o di deviazione volontaria della loro finalità nobile a fini politici.
Quest'esigenza è tanto più forte quando la scelta del negoziato è chiaramente fermata e le vie del dialogo sono urgentemente raccomandate per raggiungere, nel quadro delle Nazioni Unite, una soluzione politica consensuale e di compromesso.
Ciò che è il caso della vertenza regionale sulla questione del Sahara marocchino sulla quale, ha ricordato, il Marocco ha risposto all'appello della Comunità internazionale, presentando un progetto d'autonomia giudicato credibile, serio, una soluzione di compromesso realistico e conforme alla legalità internazionale, una soluzione aperta al negoziato, una soluzione democratica, che raccoglie piuttosto che divide, ha sottolineato il Sig. Fassi Fihri, che si esprimeva allora di una sessione organizzata nella nuova sala del Consiglio dei diritti dell'Uomo al palazzo delle nazioni, in presenza in particolare del segretario generale dell'ONU, il sig. Ban Ki-moon, in commemorazione del 60esimo anniversario della dichiarazione universale dei diritti dell'Uomo.
Il Sig. Fassi Fihri ha fatto osservare che il regolamento pacifico delle vertenze per mezzo del dialogo, del negoziato e del compromesso è un principio che si impone, oggi più che mai, nelle relazioni internazionali, precisando che questa via è diventata un obbligo universalmente riconosciuto, allo scopo di garantire alle generazioni presenti e future, dove c'è rischio, un ambiente di pace, di quietudine, di prosperità e di democrazia.
Ha ricordato in questo contesto che l'adozione della dichiarazione universale dei diritti dell'Uomo si è imposto in reazione ad un conflitto planetario tragico, affermando che la Comunità internazionale deve intensificare gli sforzi e di compiere ogni sforzo, per fissare l'Umanità contro gli affre, le sofferenze e le atrocità dei conflitti armati.
E di interrogarsi a questo proposito:
È utile ricordare qui che il primo dei diritti dell'essere umano è di accesso e soprattutto quello del diritto alla vita.
Questa sessione è stata segnata da molti interventi, in particolare quelle di Ban Ki-moon, del presidente del Consiglio dei diritti dell'Uomo, dell'alto commissario ai diritti dell'Uomo e dei ministri che rappresentano molti paesi.
Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com
Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com
Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com
Il portale dello sviluppo sociale nella regione del sahara occidentale:
www.sahara-social.com
Il portale delle città del sahara occidentale:
www.sahara-villes.com
lunedì 24 novembre 2008
Le operazioni dell'esercito di liberazione nel sud, una pagina radiante dell'epopea dell'indipendenza
Il popolo marocchino commemora, del 20 al 23 novembre, il 52esimo anniversario del lancio delle operazioni dell'Esercito di liberazione nel sud del regno, che ha costituito una pagina radiante nell'epopea del completamento dell'indipendenza e dell'integrità territoriale.
Il popolo marocchino ed i figli di questa regione il cui contributo alla lotta nazionale è stato più i significativi, non possono che essere fieri di quest'anniversario che ravviva la memoria di avventure gloriose che danno tutta la misura del loro attaccamento al trono Alaouite ed all'unità nazionale.
Quest'anniversario costituisce tanto un'occasione di ricordare i sacrifici acconsentiti dal popolo marocchino ed il trono per mettere in fallimento i tentativi di smembramento del regno e recuperare la piena sovranità della nazione e difendere le basi dell'identità nazionale.
In quest'opera liberatoria, l'importanza della mobilizzazione dei resistenti delle province del sud merita di essere messa in rilievo, tanto è stata l'espressione della volontà dell'emancipazione nazionale, ed una dimostrazione luminosa della devozione e del patriottismo del popolo marocchino di fronte alle convoitise del colonialismo.
Così, i nazionalisti che appartengono alle tribù sahariane hanno condotto combattimenti eroici in diversi settori della regione di Sakia Lhamra ed Oued Eddahab, che ottengono vittorie luminose, in particolare nelle battaglie di Dchira, Lblaya, Lemssid ed Erghioua.
Più al nord, le tribù Baâmrane hanno attaccato bravamente 16 centri spagnoli, che infliggono loroimportanti perdite materiali ed umane ed il costrittivo a battere in pensione verso la città di Sidi Ifni.
Queste cime fatte sono state registrate in occasione di combattimenti, in particolare, a Tabloukt, Bizri, Boursas, Tighza, Bijarfan, Sidi Mohamed Ben Daoud, Alalan Tamoucha e Sidi Ifni.
In concomitanza, il Marocco conduceva un combattimento politico a completare l' unità nazionale e svolgeva un'azione diplomatica intensa al livello delle istituzioni internazionali.
Infatti, fuoco SM il re Mohammed V non aveva cessato di richiedere il diritto del Marocco di liberare suo Sahara, in particolare nel suo discorso famoso pronunciato il 25 febbraio 1958 a M'Hamid Al Ghizlane dove è stato accolto dalle delegazioni ed i rappresentanti delle tribù sahariane che hanno affluito di ovunque per rinnovare la loro fedeltà (Beiâ) al sovrano e ribadire il loro impegno da difendere l'integrità territoriale del regno.
Questi sforzi instancabili sono stati coronati, d'accesso, con il ritorno di Tarfaya nel grembo della nazione nel 1958 e della città di Sidi Ifni il 30 giugno 1969, quindi per l'organizzazione, il 6 novembre 1975, della Marcia Verde gloriosa che ha dato una dimostrazione magistrale al mondo intero della profondità delle aspirazioni unitarie del popolo marocchino e della sua mobilizzazione dietro fuoco SM Hassan II, per completare l'unità territoriale del regno.
Il recupero di Oued Eddahab il 14 agosto 1979 dimostra, a sua volta, l'ancoraggio indefettibile delle tribù sahariane nella base fondatore dell'identità e dell'unità nazionali.
Oggi, il Marocco, sotto la condotta illuminata di SM Re Mohammed VI, mantiene il suo slancio di mobilizzazione per difendere la sua integrità territoriale custosamente acquisita, pur ribadendo al mondo intero la sua volontà ferma d' operare al trattamento di tutti gli aspetti di un conflitto artificiale ed a rafforzare la cooperazione nella regione del Magreb per concretizzare le aspettative dei suoi popoli.
L'iniziativa marocchina di assegnare un'autonomia allargata alle province del sud si è iscritta in questa linea di condotta prudente ed emana dalla volontà ferma del sovrano che ha evocato, nel suo discorso del trono del 30 luglio 2008, la svolta positiva che conosce la nostra causa nazionale.
" Gli sforzi sostenuti fatti arditamente dalla nostra diplomazia offensiva hanno risultato in uno sviluppo positivo e sostanziale. Si tratta nel verificarsi del riconoscimento per l'ONU della serietà e della credibilità di nostra iniziativa coraggiosa d'autonomia, come pure un carattere non realistico ed illusorio del separatismo.
Parallelamente, abbiamo registrato un sostegno internazionale crescente a favore della sovranità del regno sul suo Sahara" , ha detto il sovrano.
" Tutto così risolutamente, affermiamo il rifiuto, da parte del Marocco, di ogni tentativo che mira ad imporre il fatto compiuto o minacciare la sua integrità territoriale" , ha aggiunto SM il re.
La celebrazione del 52esimo anniversario del lancio delle operazioni dell'Esercito di liberazione nel Sud-Est così un'occasione adatta per perpetuare i valori nobili di patriottismo ed i loro significati profondi alle generazioni presenti e future.
Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com
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giovedì 13 novembre 2008
Sequestrati di Tindouf: la Comunità marocchina in Norvegia investe le autorità di questo paese
Sequestrati di Tindouf: la Comunità marocchina in Norvegia investe le autorità di questo paese
13/11/2008
La Comunità marocchina in Norvegia ha invitato il governo ed il Parlamento della Norvegia a fare pressione sull'Algeria in attesa di mettere un termine al calvario sopportato dai marocchini sequestrati nei campi di Tindouf.
In lettere, indirizzate al ministro reale degli affari esteri ed al Parlamento, i firmatari hanno attirato l'attenzione su " " la situazione umanitaria drammatica ed il calvario sopportato dai nostri concittadini detenuti dalla forza da oltre 30 anni sul territorio algerino" ".
A questo titolo hanno chiamato le autorità norvegesi ad utilizzare di tutte le forme di pressione sull'Algeria per l'identificazione ed il censimento di migliaia di marocchini sequestrati nei campi di Tindouf e per che possono usufruire del principio pertinente del ritorno liberamente acconsentito.
Le due lettere sono state consegnate, il 6 novembre, all'occasione del 33esimo anniversario della Marcia Verde.
Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
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venerdì 22 febbraio 2008
Il progetto di autonomia, una riflessione alla quale l'insieme dei Sahrawi avevano...
( Il Figaro)
15/08/2007
Il progetto d’autonomia delle province del Sud del Regno è una "riflessione alla quale l'insieme della classe politica marocchina e le popolazioni locali erano stati invitati a partecipare" per proporre un progetto credibile e attuabile al Segretario Generale delle Nazioni Unite, si può leggere martedì sul giornale francese "Il Figaro".
Questo progetto dovrebbe articolarsi attorno a due grandi assi: il rispetto della sovranità del Marocco e la garanzia dei diritti politici, economici e sociali delle popolazioni sahrawi, tutto ciò nell’ambito della legalità internazionale", nota il giornale francese.
"L'autonomia è una forma di autodeterminazione poiché garantisce l'adesione dei Sahrawi", affermava nel mese di dicembre scorso il sig. Khalihenna Ould Errachid, Presidente del Consiglio Reale Consultivo per gli Affari del Sahara (CORCAS), citato dal giornale.
Questa iniziativa si giustifica dall’impasse nella quale si trova la questione del Sahara dal 2004 e del fallimento del piano elucubrato da James Baker, allora Inviato personale del segretario generale delle Nazioni Unite, precisa "Il Figaro."
Un eminente responsabile della diplomazia marocchina, citato dal giornale, sottolinea che il progetto di autonomia è "volontariamente aperto perché si inserisce in una dinamica di dialogo con le altre parti."
Prima che questa proposta sia presentata al Segretario Generale dell'ONU, Sua Altezza il Re Mohammed VI aveva mandato i Suoi emissari nei paesi membri del Consiglio di Sicurezza, e Parigi aveva avuto diritto al progetto in anteprima, segnala il giornale, ricordando che il presidente francese Jacques Chirac aveva ricevuto personalmente la delegazione marocchina all'Eliseo e che il suo ministro degli Affari Esteri, Philippe Douste-Blazy, giudicava "serio e costruttivo" il piano elaborato.
Il Marocco può contare anche sul sostegno della diplomazia spagnola", sottolinea "Il Figaro", ricordando che in visita ufficiale a Rabat all’inizio del mese di marzo, il presidente del governo spagnolo, José Luis Zapatero, aveva affermato che "questa iniziativa potrebbe servire di piattaforma per la comunità internazionale nella prospettiva di un regolamento del conflitto."
Fonti:
Il portale politicodel Sahara occidentale:
www.corcas.com
Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
Il portale della cultura hassani:
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Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
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